"La cultura è come la marmellata: meno ne hai è più la spalmi", recita il famoso slogan apparso sui muri della Sorbona di Parigi nel ’68, con cui si illustrava uno dei paradossi italiani: il paese con il patrimonio più ricco del mondo è incapace di valorizzarlo, mentre altri prosperano su fortune molto meno cospicue. E' appena uscito un libro di Marina Valensise, che riprendendo questo slogan, critica in maniera costruttiva la difficoltà italiana di valorizzare il proprio patrimonio artistico e culturale, proponendo come soluzione una sinergia tra pubblico e privato.
Tra il 2012 e il 2016, l’autrice ha diretto l’Istituto italiano di cultura a Parigi ed è riuscita a rinnovarne la sede, a moltiplicare il numero dei suoi frequentatori e a raddoppiare le entrate proprie rispetto alla dotazione statale. La virtuosa contaminazione e la potente sinergia tra pubblico e privato a favore del patrimonio, costituisce il segreto del suo successo, che può essere considerato un modello di valorizzazione partecipata; un modello secondo cui, la capacità di evolversi, si ottiene abbandonando un ruolo passivo per una funzione più innovativa diretta a produrre cultura in nome di un’idea più dinamica dell’interesse generale. In un intervista afferma di aver coinvolto il mondo dell'impresa, industriali, designer, artigiani, ma non con il solito "giro di piattino" a chiedere migliaia di euro di contributo, ma con un nuovo partenariato, fondato sul mecenatismo di competenza. Questo è il futuro di una cultura che può rinascere: favoriamo la promozione del patrimonio italiano con le imprese. #siracusa2750
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May 2019
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Giuseppe Mandalari
La volontà di un risveglio culturale, mi ha portato a sposare il progetto di Arca Siracusa, nella veste di direttore artistico,di responsabile dell'immagine ed oggi anche di blogger nel tempo libero, per quel pò che me ne rimane. |