In memoria di Fabio
Fabio Giambruno, brillante architetto palermitano scopre all’età di 48 anni di essere affetto da un cancro al pancreas incurabile al momento della diagnosi. Il messaggio che tra altri ha cercato di far veicolare tra quanti venivano con lui a contatto: “Realizzate i vostri sogni”. Fabio aveva sposato la donna dei suoi sogni ed era il padre di due splendidi figli.
Certo avrebbe potuto trascorrere le sue ultime giornate a compatirsi, ma questo non sarebbe di aiuto né ai familiari né a se stesso. Ha trascorso il suo ultimo anno di vita principalmente con la sua famiglia, vivendo ogni momento con loro, cercando di fare qualsiasi cosa perché potesse- ro affrontare al meglio la sua assenza. Non vi è alcun dubbio che la malattia ha dato un nuovo e profondo valore alla sua vita anche se ovviamente non è mai stato grato alla malattia. Sebbene in parte lui fosse riconoscente del preavviso della sua morte. In un certo senso gli ha per- messo di lasciare il campo da vincitore, mentre ci raccontava la sua gioia di vivere.
Fabio ha seminato, nella sua malattia, la capacità di guardare oltre. Poche settimane prima di lasciarci lucidamente esordì dicendo:
“… ora sento di essere davvero vicino al traguardo dell’ultima combattutissima gara. Il pensiero della malattia è stato fino a qualche tempo fa un chiodo fisso passando dalla negazione alla rabbia all’accettazione e di nuovo alla rabbia … un dolore totale. Ho ingurgitato in tutto questo tempo, un’infinità di medicinali, mi sono sottoposto ad un’infinità di cure sapendo che non mi avrebbero comunque mai guarito, ma che avrebbero permesso di continuarmi a curare… pur soffrendo fisicamente. […] Ormai ho raggiunto uno stato di beatitudine mentale, un’autocoscienza limpida del “passaggio”. Quanti pensieri chiari e distinti; quanti ricordi nitidi. Quante cose in effetti potrei fare se avessi a disposizione anche solo un altro mese, seppur in questo stato. Invece devo affrettarmi. Devo preparare tutto”.
Il 13 gennaio del 2013 Fabio, all’età di 49 anni si è spento serenamente dopo un interminabile battaglia contro la sofferenza. Appena due mesi prima della sua scomparsa Fabio Giambruno assume il ruolo di fondatore dell’Associazione ARCA – Associazione Rinascimento Culturale Archimedeo assieme alla moglie ed ai suoi due cognati.
Francesca, Manlio e Giuseppe, hanno organizzato eventi culturali, sportivi, artistici, con lo scopo di raccogliere fondi per realizzare il progetto Da qui all'eternità , con l'obiettivo di finanziare dei premi studio per la ricerca sul cancro al pancreas, in memoria di Fabio.
Tante le personalità artistiche che offrono la loro collaborazione, la loro professionalità, il loro talento, al servizio della solidarietà. Un sentito ringraziamento a tutti.
Certo avrebbe potuto trascorrere le sue ultime giornate a compatirsi, ma questo non sarebbe di aiuto né ai familiari né a se stesso. Ha trascorso il suo ultimo anno di vita principalmente con la sua famiglia, vivendo ogni momento con loro, cercando di fare qualsiasi cosa perché potesse- ro affrontare al meglio la sua assenza. Non vi è alcun dubbio che la malattia ha dato un nuovo e profondo valore alla sua vita anche se ovviamente non è mai stato grato alla malattia. Sebbene in parte lui fosse riconoscente del preavviso della sua morte. In un certo senso gli ha per- messo di lasciare il campo da vincitore, mentre ci raccontava la sua gioia di vivere.
Fabio ha seminato, nella sua malattia, la capacità di guardare oltre. Poche settimane prima di lasciarci lucidamente esordì dicendo:
“… ora sento di essere davvero vicino al traguardo dell’ultima combattutissima gara. Il pensiero della malattia è stato fino a qualche tempo fa un chiodo fisso passando dalla negazione alla rabbia all’accettazione e di nuovo alla rabbia … un dolore totale. Ho ingurgitato in tutto questo tempo, un’infinità di medicinali, mi sono sottoposto ad un’infinità di cure sapendo che non mi avrebbero comunque mai guarito, ma che avrebbero permesso di continuarmi a curare… pur soffrendo fisicamente. […] Ormai ho raggiunto uno stato di beatitudine mentale, un’autocoscienza limpida del “passaggio”. Quanti pensieri chiari e distinti; quanti ricordi nitidi. Quante cose in effetti potrei fare se avessi a disposizione anche solo un altro mese, seppur in questo stato. Invece devo affrettarmi. Devo preparare tutto”.
Il 13 gennaio del 2013 Fabio, all’età di 49 anni si è spento serenamente dopo un interminabile battaglia contro la sofferenza. Appena due mesi prima della sua scomparsa Fabio Giambruno assume il ruolo di fondatore dell’Associazione ARCA – Associazione Rinascimento Culturale Archimedeo assieme alla moglie ed ai suoi due cognati.
Francesca, Manlio e Giuseppe, hanno organizzato eventi culturali, sportivi, artistici, con lo scopo di raccogliere fondi per realizzare il progetto Da qui all'eternità , con l'obiettivo di finanziare dei premi studio per la ricerca sul cancro al pancreas, in memoria di Fabio.
Tante le personalità artistiche che offrono la loro collaborazione, la loro professionalità, il loro talento, al servizio della solidarietà. Un sentito ringraziamento a tutti.