Scriveva Ernest Hemingway, nel suo romanzo ambientato a Cuba; lui, il vecchio, era Santiago, un vecchio pescatore solitario su una barca a vela nella corrente del Golfo, che da ottantaquattro giorni non riusciva a prendere una preda. Santiago viene descritto così: «Il vecchio era magro e scarno e aveva rughe profonde alla nuca. Sulle guance aveva le chiazze del cancro della pelle provocato dai riflessi del sole sul mare tropicale e le mani avevano cicatrici profonde, che gli erano venute trattenendo con le lenze i pesci pesanti. Si vedono in lui i segni di una vita dura e piena di sacrifici>>. L'autore dice che tutto in lui era vecchio, ad eccezione dei suoi occhi che erano rimasti del colore del mare.
<<La sua lotta con il pesce, anche se non si concluderà bene, rappresenta l'affermazione del suo orgoglio e del suo coraggio, che sembravano già persi da tempo, ma anche la notevole forza che dimostra combattendo quasi a mani nude con i pescecani>> scriveva Hemingway. Questa è l'immagine che avevo di Enzo Maiorca, che non ho mai avuto il piacere e l'onore di conoscere. Un uomo che aveva sfidato ed amato profondamente la natura ed il mare, divenendone alleato con il tempo, nelle sfide della vita. In poco meno di 30 anni riuscì a doppiare il suo primo record di immersione in assetto variabile, superando i 100 mt di profondità e questa sfida lo portò a rispettare profondamente quel mare, spingendolo ad abbandonare la pesca subacquea. Nel suo libro "Il Mare con M maiuscola", scrive .....<<Negli anni verdi della mia vita il mare rappresentava la bellezza assoluta. Il primo incontro con il mare è avvenuto all’insegna dell’innamoramento più completo. Ero rincretinito davanti alla bellezza del mare. Poi mi sono reso conto che il mare non era solo bellezza anche perché ho avuto la possibilità di frequentare i marinai dell’epoca della vela e ho capito che il mare è la scuola migliore per l’uomo.” Di lui ricorderemo, le gesta che lo hanno reso immortale, i record ed il desiderio di confrontarsi con se stesso, il suo essere "umano", i suoi occhi azzurri, ma soprattutto il profondo senso di rispetto del mare. Con lui perdiamo l'ultimo simbolo vivente della città. "PRUA AL MARE"
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May 2019
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Giuseppe Mandalari
La volontà di un risveglio culturale, mi ha portato a sposare il progetto di Arca Siracusa, nella veste di direttore artistico,di responsabile dell'immagine ed oggi anche di blogger nel tempo libero, per quel pò che me ne rimane. |