Un concerto che ha testimoniato la fame di cultura di una città. Un sold out annunciato da settimane, in bilico tra l'opera e il jazz, ha soddisfatto i tanti appassionati di entrambi i generi. Con gli arrangiamenti e la direzione del M° Silvestri, abbiamo assistito ad una maestrale esecuzione della Norma di Vincenzo Bellini, ma nessun soprano o tenore, a scandire le note e le arie della celebre opera. Silvestri ha mostrato i legami esistenti tra la musica d'opera ed il jazz che mai ha divagato nello swing. Grande rispetto delle melodie originali di Bellini dove la voce di Fresu, con tromba e flicorno, attraverso l'ausilio di riverberi ed effetti ha sostituito le voci operistiche. Un viaggio tra le arie del Bellini dalla celebre “Casta diva” sino al finale di “Norma”. Acclamato dagli applausi a scena aperta, il progetto perfettamente eseguito dall'Orchestra Jazz del Mediterraneo, ha mostrato uno spaccato delle eccellenze del nostro territorio nel tradurre il melodramma con un linguaggio jazz, che ha unito gli ascoltatori dell'uno e dell'altro genere. Tra gli esponenti dell'Orchestra il sax di Rino Cirinnà, cui va riconosciuto il merito di aver portato questo mirabile progetto a Siracusa, ma un'altra eccellenza siracusana l'abbiamo ritrovata nel fantasioso pianista Seby Burgio che ha riproposto la perfetta sintonia con gli altri Urban Fabula, nell'assolo con il contrabbassista Alberto Fidone ed il batterista Peppe Tringali. Tra gli altri fiati ricordiamo Carlo Cattano, Orazio Maugeri, Giacomo Tantillo, Gaetano Cristofaro. La vera scoperta della serata è stata l'ACUSTICA del teatro, sinora non perfettamente emersa nei concerti eseguiti dall'apertura. Un acustica valorizzata dalla presenza di un'orchestra, ma soprattutto da una esecuzione che attraverso il linguaggio jazzistico ha ricreato un'atmosfera da jazz club in uno spazio (soltanto l'intero Teatro) occupato da oltre 400 persone, che in composto silenzio hanno apprezzato una serata perfettamente riuscita, non facendo mancare il calore e gli applausi di una città da troppo tempo sopita in un letargo culturale. G.M.
2 Comments
22/1/2017 06:59:36 pm
dove lo avete letto che il teatro si chiama massimo? Forse prima di scrivere dovreste conoscere la storia ed io che sono un buono ve la mando:http://www.antoniorandazzo.it/palazzidipregio/storia-teatro-comunale-siracusa.html
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Giuseppe Mandalari
22/1/2017 08:15:27 pm
Gentilissimo Sig. Randazzo ho avuto modo di visionare le immagini di locandine e biglietti degli anni '20 che riportano la denominazione di Teatro Massimo di Siracusa. Mi sono lasciato convincere altresi dall'intervista rilasciata dal delegato Fai di Siracusa a Mimmo Contestabile, a conferma che prima di scrivere mi documento. A me piace considerarlo e chiamarlo Massimo, come quello di Palermo, mia città natale, pertanto nel mio blog sarà Massimo. Un saluto e grazie anche a lei per l'attenzione.
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Giuseppe Mandalari
La volontà di un risveglio culturale, mi ha portato a sposare il progetto di Arca Siracusa, nella veste di direttore artistico,di responsabile dell'immagine ed oggi anche di blogger nel tempo libero, per quel pò che me ne rimane. |